L’olio d’oliva e la sostenibilità ambientale
Indice
Nel progetto più ampio della agricoltura sostenibile si utilizza un approccio green anche per quanto riguarda la coltivazione degli ulivi. Con una coltivazione generalmente poco attenta all’ambiente si incorre in numerosi danni: deforestazione, inquinamento idrico, distruzione di habitat ed ecosistemi, deterioramenti dei suoli. Un contributo notevole può essere apportato grazie ad una coltivazione degli ulivi più consapevole e sostenibile, data l’importanza dell’olio d’oliva all’interno della dieta mediterranea ed il forte consumo che se ne fa sia in Italia che all’estero grazie all’esportazione del made in Italy.
Una maggiore sensibilizzazione e divulgazione verso una produzione con un minore impatto ambientale, è un obiettivo da perseguire per favorire l’attuazione di una economia circolare, capace effettivamente di auto-rigenerarsi, grazie all’adozione di pratiche sostenibili rivolte ad una agricoltura biologica. Una prassi produttiva impostata con questi valori e attualizzata grazie all’energia rinnovabile, permette un utilizzo più efficace delle risorse naturali e la riduzione degli sprechi. In concreto ciò significa mettere in pratica le teorie dell’agricoltura sostenibile, e quindi delle azioni in grado di assicurare il fabbisogno umano oggi ma anche in futuro per le prossime generazioni.
La trasparenza dell’intera filiera produttiva è uno degli elementi che rende l’olio extravergine d’oliva (olio evo) veramente sostenibile. Questo significa poter tracciare ogni fase della produzione, dalla raccolta delle olive all’imbottigliamento del prodotto finale, ciò rende chiaro quanto il prodotto sia il risultato di una coltivazione etica ed una produzione rispettosa dell’ambiente. Una lettura attenta dell’etichetta permette al consumatore di partecipare all’economia circolare, con un semplice gesto, mettere nel carrello un prodotto anziché un altro, ed inoltre permette di fare una scelta consapevole, sapere precisamente dove e in che modo è stato prodotto l’olio.
Acquistare un olio evo prodotto seguendo questi dettami significa non solo acquistare un prodotto qualitativamente superiore ma anche fare una scelta con delle ripercussioni positive sull’ambiente, una scelta sostenibile. La progettazione stessa degli uliveti dovrebbe sempre essere intesa in termini di ecocompatibilità in modo da avere un impatto positivo sull’ambiente. Ciò si traduce in pratiche come la rotazione delle colture, che aiuta a mantenere o migliorare la fertilità del suolo, e l’uso di tecnologie avanzate utili a monitorare le condizioni climatiche e del terreno al fine di ottimizzare l’irrigazione e ridurre il consumo idrico.
Importanza della trasparenza produttiva
Oggi il consumatore è sempre più attento e consapevole rispetto all’importanza delle pratiche della coltivazione etica e dei metodi dell’agricoltura biologica, richiede quindi prodotti che rispecchino questi valori. La trasparenza nella produzione dell’olio d’oliva non è mera accondiscendenza verso il cliente ma si presenta come un’assunzione di responsabilità nei confronti del nostro pianeta, un impegno etico verso un futuro più sostenibile e la sicurezza di ottenere un prodotto finale di alta qualità.
Le aziende che promuovono e producono l’olio sostenibile tendono a favorire l’utilizzo di energia rinnovabile e tecniche produttive green, riducendo così il loro impatto ambientale complessivo, costruendo un modello di business rispettoso dell’ambiente, che ponga quindi particolare attenzione alla biodiversità degli uliveti e alla conservazione dell’ambiente naturale circostante. Attraverso queste pratiche non solo si mira a produrre olio evo di alta qualità ma si contribuisce anche ad una gestione più sostenibile delle risorse attraverso delle linee guida che tendono al concetto di zero sprechi.
Pratiche agronomiche sostenibili
Ma in concreto quali sono queste pratiche agronomiche sostenibili per quanto riguarda la produzione di olio d’oliva evo? Le operazioni sono diverse ed hanno come scopo la riduzione dell’impatto ambientale e la promozione di un’agricoltura più responsabile. Gli uliveti sostenibili, ad esempio, adottano metodi di coltivazione etica che hanno come obiettivo la preservazione della biodiversità e una gestione più responsabile delle risorse naturali. Oppure ci si può avvicinare ad una agricoltura biologica che, tra le altre cose, evita l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici ma fa largo uso di metodi il più naturali possibili per il controllo dei parassiti e la fertilizzazione del suolo.
Le possibilità di intervento in un’ottica di economia circolare sono molteplici e contemplano sostanzialmente l’adozione di pratiche adeguate e sostenibili, basate sulla riduzione o sostituzione degli input esterni al sistema produttivo in questione, l’uso efficiente delle risorse, la riduzione di scarti e rifiuti ed il loro conseguente riciclo. Rispetto alla lotta allo spreco molte sono le opportunità nelle varie fasi agronomiche e di produzione per trasformare i rifiuti in risorse. I principali sottoprodotti originati dalla lavorazione delle olive in frantoio sono le acque di vegetazione e la sansa che, se non gestite correttamente, possono generare un elevato impatto ambientale, ma che in maniera sostenibile possono essere riutilizzati per generare energia rinnovabile o come compost naturale. Tali approcci non solo riducono i rifiuti ma contribuiscono anche a una gestione più efficiente delle risorse energetiche.
Una filiera produttiva green si avvale inoltre di tecnologie avanzate per monitorare il consumo idrico per ottimizzare l’irrigazione degli uliveti, assicurando così un uso responsabile dell’acqua, una risorsa sempre più preziosa.
In conclusione, le pratiche agronomiche sostenibili nell’ambito della produzione di olio d’oliva portano con sé tutta una serie di aspetti positivi: migliorano la qualità del prodotto finale, danno beneficio economico all’azienda produttrice e, cosa più importante, giocano un ruolo essenziale nella tutela dell’ambiente. Attraverso l’adozione di queste strategie innovative è possibile garantire un futuro più verde per le prossime generazioni e una maggiore consapevolezza nei confronti del nostro pianeta e delle sue risorse naturali.
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Alfio Lo Conte
Tecnico ed esperto degli oli extravergini di oliva, iscritto nell’Elenco Nazionale sezione Campania.
Maestro di frantoio con diploma, conseguito presso International Extravirgin Agency.
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