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Mosca dell’olivo: Cos’è e Come sbarazzarsene

Mosca dell’olivo: Cos’è e Come sbarazzarsene
Pubblicato: 26 Settembre 2020 Categoria: Olive e Uliveto

Sei un appassionato di olivicoltura e possiedi un piccolo uliveto? O sei una grande azienda che porta avanti la tradizione di famiglia prendendosi cura di un vasto e secolare uliveto affinché possa produrti sempre un ottimo olio EVO?

A prescindere da quanti alberi di ulivo tu abbia, resta assodato che uno dei pericoli più temuti per questi resistenti e longevi alberi è la mosca dell’olivo, che può compromettere i risultati qualitativi e quantitativi della produzione di olio.

Vediamo insieme cosa è e come sbarazzarcene!

Mosca dell’olivo: Cos’è

Mosca dell’olivo

La mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) rappresenta il principale problema fitosanitario in olivicoltura; il controllo del fitofago deve essere particolarmente attento, perché eventuali errori possono compromettere i risultati quantitativi e qualitativi della produzione. La qualità dell’olio risulta infatti fortemente compromessa a seguito di consistenti attacchi della mosca, a causa delle gallerie scavate dalle larve nella polpa che determinano la fuoriuscita dell’olio dai vacuoli con conseguente aumento dell’acidità libera, del numero di perossidi, del K232 e l’avvio di fermentazioni che inducono l’insorgenza nell’olio di difetti organolettici. Inoltre la Bactrocera oleae è uno dei pochi patogeni dell’olivo che richiede, almeno in alcuni areali, costanti interventi di difesa e che quindi può rappresentare un limite all’applicazione di metodi di coltivazione biologici.

L’insetto si riproduce a spese delle drupe di olivo compiendo l’intero ciclo biologico (uovo-larva-pupa-adulto) proprio all’interno dell’oliva.

Le prime generazioni di questo insetto sono presenti a partire dalla tarda primavera in concomitanza con la fase fenologica dell’allegagione dell’olivo. La giusta attenzione va posta però a partire dalla fase fenologica dell’ingrossamento della drupa che normalmente si ha a partire da fine giugno-metà di luglio, a seconda delle diverse regioni e delle condizioni climatiche, fase in cui la polpa dell’oliva tende ad essere recettiva alle punture della mosca.

Come sbarazzarci della Bactrocea olea

La prima cosa da fare è monitorare questo temutissimo insetto.

Il monitoraggio del fitofago deve avvenire mediante le seguenti modalità:

  • L’installazione di trappole a feromone, 3 per ettaro di superficie olivetata, e la lettura settimanale di quest’ultime con determinazione delle catture (catture/trappola/settimana) al fine di seguire l’andamento del volo degli adulti;
  • Determinazione settimanale della percentuale di infestazione attiva delle drupe (uova, larve di I e II età), prelevando un campione di 100 drupe/Ha, 10 olive scelte a caso dalla chioma di 10 piante rappresentative (rispettare, nella scelta delle piante rappresentative, la composizione varietale dell’oliveto);

Sostituzione, ogni quattro settimane, del pannello collante e dell’erogatore di feromoni delle trappole.

Qui trovi una breve guida su come costruire trappole fai da te per la mosca dell’olivo e come posizionarle in campo!

Il campione di olive prelevato va esaminato mediante l’utilizzo di uno stereomicroscopio, individuando le drupe che mostrano segni di ovideposizione. La puntura di ovideposizione determina la formazione di una fessura di forma triangolare lunga mm 1,0 -1,5, di colore bruno sulle olive (Figure 1 e 2).

Figura 1
Figura 2

Le olive che presentano punture di ovideposizione, vanno sezionate, in cerca delle diverse forme preimaginali. La determinazione dell’infestazione prevede l’individuazione ed il conteggio delle forme preimaginali e dei fori di sfarfallamento degli adulti (Figure 3, 4 e 5).

Figura 3
Figura 4
figura 5

CONTROLLO DEL FITOFAGO (livello di infestazione)

La percentuale di infestazione attiva risulta l’unico parametro per stabilire il superamento della soglia di intervento per i trattamenti curativi o larvicidi secondo quanto previsto dai Piani Regionali di Lotta Fitopatologica Integrata.

Il controllo prevede l’applicazione dei seguenti interventi:

  • Trattamenti con prodotti ad azione repulsiva sulle ovideposizioni e/o ad effetto battericida nei confronti dei batteri simbionti delle larve di mosca, intervenendo alle primissime catture: RAME; RAME + CALCE; ZEOLITE; CAOLINO.

I prodotti fitosanitari a base di rame non sono registrati per il controllo della Bactrocera oleae; gli altri prodotti sono corroboranti e potenziatori delle difese delle piante. Sono ammessi in regime di agricoltura biologica.

  • Applicazione di Sistemi Attract and Kill, installando, alle prime catture, trappole contenenti attrattivi (alimentari, cromotrpici, feromonici) associate ad un prodotto insetticida di contatto (Deltametrina o Lambdacialotrina) o ad un sistema catturante; sono consentiti in regime di agricolture biologica.
  • Trattamenti preventivi o adulticidi con esche proteiche attivate con SPINOSAD, intervenendo alle primissime infestazioni. Sono ammessi in regime di agricoltura biologica; sono consentiti al massimo 8 trattamenti l’anno.
  • Trattamenti curativi o larvicidi con ACETAMIPRID*, FOSMET* o DIMETOATO**, intervenendo al superamento della soglia del 5-10 % di infestazione attiva delle drupe. Non sono ammessi in regime di agricoltura biologica.

Ora sappiamo cosa è e come sbarazzarci della mosca dell’olivo. Possiamo scendere in campo e combatterla per proteggere i nostri ulivi e produrre un olio di qualità.

*Sono consentiti al massimo 2 interventi all’anno indipendentemente dall’avversità

**è consentito l’utilizzo a partire dal 01 luglio al 28 ottobre del 2020 a seguito di deroga all’utilizzo del p.a. da parte del Ministero della Salute del 26 luglio 2020 e al massimo 2 interventi

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posted by:

Alfio Lo Conte


Tecnico ed esperto degli oli extravergini di oliva, iscritto nell’Elenco Nazionale sezione Campania. Maestro di frantoio con diploma, conseguito presso International Extravirgin Agency.

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