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Olio di Sansa (di Oliva), Cos’è e Come Utilizzarlo Correttamente

Olio di Sansa (di Oliva), Cos’è e Come Utilizzarlo Correttamente
Pubblicato: 23 Aprile 2022 Categoria: Olio e Frantoio

Tra le varie tipologie di oli di oliva, troviamo in commercio anche l’olio di sansa. In questo articolo vogliamo parlare di cos’è, come viene estratto e quali usi se ne possono fare. Inoltre, definiremo la differenza tra l’olio di sansa e l’olio extravergine di oliva e ne comprenderemo anche le sostanziali differenze di prezzo. Partiamo dunque subito col dire cos’è l’olio di sansa.

INDICE:

Olio di sansa di oliva: cos’è

Parliamo di sansa definendo quella parte di scarto derivante dalla lavorazione delle olive per la creazione dell’olio extravergine d’oliva che è composto da buccia e residui di polpa di olive con frammenti di nocciolo.

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Dalla sansa è possibile ancora estrarre una quantità tra il 3 e il 6 % di olio, detto olio di sansa. Questo olio, almeno in questa fase, è olio greggio di sansa. Questo significa che non è ancora commestibile e deve subire un processo di raffinazione che vedremo di seguito.

L’olio di sansa raffinato avrà un punto di acidità non superiore al 0,5%. Avrà poi delle caratteristiche simili all’olio di oliva anche se sarà più ricco di acido linoleico (tra il 9,5 e il 15,5 %) e di acido elaidinico (0,2%). Con queste caratteristiche, l’olio di sansa raffinato potrà essere utilizzato in miscelazione con altri oli di oliva ma risulta essere un prodotto più scadente rispetto a quest’ultimo.

Vediamo ora di comprendere qual è il processo di estrazione dell’olio di sansa che da greggio lo rende raffinato.

Olio di sansa: processo di estrazione

olio di sansa di oliva che cade da una bottiglia con sfondo verde
Olio di Sansa di Oliva

La sansa è una purea composta da residui di buccia, polpa e frammenti di nocciolo delle olive che vengono spremute per ottenere l’olio di oliva. La quantità residua di olio che contiene la sansa può essere estratta solo attraverso un procedimento chimico. Il semplice processo di spremitura non è sufficiente.

Per riuscire a recuperare questa quota di olio, la sansa deve essere miscelata all’esano, solvente selettivo che solubilizza con l’olio. Con la successiva filtrazione e distillazione, i due elementi vengono nuovamente separati, in modo che da una parte si ottenga l’esano e dall’altra la sansa raffinata. L’esano utilizzato può essere riutilizzato per un’altra fase di estrazione, mentre l’olio di sansa raffinato è pronto per essere utilizzato.

Ci teniamo a specificare che questo procedimento di estrazione è assolutamente approvato dalla Comunità Europea e che può essere utilizzato come sottoprodotto dell’olio di oliva, commestibile ed utilizzabile in cucina.

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L’olio di sansa fa male?

Proprio per il procedimento di estrazione con l’esano visto sopra, molti sono stati i dubbi relativamente all’utilizzo dell’olio di sansa in ambito alimentare. Oggi possiamo dire che non c’è pericolo di utilizzo in cucina e, come detto sopra, la Comunità Europea ne ha certificato l’utilizzo per prodotti alimentari.

Ora che ci siamo tolti questi dubbi e abbiamo visto come si ottiene l’olio di sansa, vogliamo definire nel dettaglio qual è la differenza tra olio di sansa ed olio di oliva, valutandone le varie proprietà. Successivamente parleremo invece degli utilizzi.

Differenza tra olio di sansa e olio di oliva

Abbiamo visto sopra come si ottiene l’olio di sansa greggio e come avviene la raffinazione. La composizione di questi due oli è molto simile anche se l’olio di sansa è più ricco di acido linoleico (tra 9,5 e il 15,5%) ed è presente l’acido elaidinico (allo 0,2%). All’atto pratico, l’olio di sansa ha un’acidità (meglio definita come la percentuale di acidi grassi liberi) diversa rispetto agli altri oli:

  • l’olio extravergine di oliva ha un’acidità che non può superare lo 0,8%
  • l’olio di oliva vergine ha un’acidità non superiore al 2%;
  • l’olio di oliva ottenuto co una miscela di olio raffinato e olio di oliva vergine ha un’acidità non superiore al 2%;
  • l’olio di sansa di oliva è ottenuto dalla miscela di olio di sansa raffinato ed olio di oliva vergine con acidità che non supera l’1%.
piccola bottiglia di olio di sansa su un tagliere da cucina
Bottiglietta di olio d’oliva su un tagliere

In questa sede vogliamo rendere noto che l’olio di sansa si divide in:

  • olio di sansa greggio, non commestibile ma utilizzabile in diversi settori diversi da quello alimentare;
  • olio di sansa raffinato che è utilizzabile nell’industria alimentare.

Andiamo dunque ad approfondire quali sono gli utilizzi e le applicazioni dell’olio di sansa nelle due tipologie viste qua sopra.

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Olio di sansa e utilizzi

Come detto sopra, l’olio di sansa raffinato è commestibile. Viene utilizzato comunemente per la produzione di prodotti da forno. Il suo gusto delicato caratterizza deliziose focacce, taralli, biscotti o pane. Inoltre, grazie al suo punto di fumo elevato che lo fa resistere alle alte temperature, può essere utilizzato per ottenere fritture dorate e leggere.

Se parliamo invece di olio di sansa greggio, questo può essere utilizzato come combustibile green perché, grazie alla lavorazione del nocciolo, questo può essere utilizzato come biomassa. Si traduce dunque in un combustibile ecologico ed economico, che si utilizza nelle stufe a pellet e nelle caldaie policombustibili.

L’olio di sansa greggio inoltre può essere utilizzato come concime perché ricco di nutrienti, sali e sostanze fenoliche. Migliora la qualità biologica del suolo e tende ad aumentarne la materia organica.

L’olio di sansa è poi utilizzato anche in ambito cosmetico.

Olio di sansa: il prezzo

L’olio di sansa si trova comunemente in commercio. Il suo prezzo può variare di anno in anno, come anche quello dell’olio di oliva. Quello che è certo è che il suo costo è nettamente inferiore a quest’ultimo proprio perché, abbiamo visto, è un sottoprodotto.

Se, sullo scaffale del supermercato, vedete dei prezzi decisamente diversi e volete capirne il perché, verificate la composizione dell’olio sull’etichetta e verificate la presenza o meno dell’olio di sansa.

Con questo articolo speriamo di avervi tolto ogni dubbio su cosa sia l’olio di sansa, da non confondere comunque con il più pregiato olio di oliva.

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Alfio Lo Conte


Tecnico ed esperto degli oli extravergini di oliva, iscritto nell’Elenco Nazionale sezione Campania. Maestro di frantoio con diploma, conseguito presso International Extravirgin Agency.

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