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Tipi Di Olive, Ecco Le Famiglie Più Diffuse In Italia E Le Loro Caratteristiche

Tipi Di Olive, Ecco Le Famiglie Più Diffuse In Italia E Le Loro Caratteristiche
Pubblicato: 21 Novembre 2022 Categoria: Olive e Uliveto

Quando parliamo di olive italiane, dobbiamo pensare a centinaia di qualità presenti sul nostro territorio, diffuse da nord a sud, con caratteristiche diverse definite proprio dalla territorialità e dal clima.

Parlando di tipi di olive, possiamo parlare di “cultivar”. Proprio questo termine si riferisce alle diverse varietà di olive coltivate che, in genere, sono associate alla località di produzione.

Le cultivar possono essere suddivise dunque per zone di provenienza, dal colore, dal sapore, fino a definirne se sono olive da tavola o da produzione di olio.

Difficile dire quali siano, in Italia, le sole 5 o 6 famiglie di tipi di olive più diffuse. Per questo selezioneremo, tra quelle destinate alla produzione di olio di oliva, alcune tipologie del Nord-Centro Italia e del Sud con le isole, evidenziando, tra queste ultime, quali sono presenti nel nostro territorio campano e che rappresentano la nostra produzione.

Partiamo dunque dall’elencare le più diffuse tipologie di olive dell’Italia settentrionale e centrale per poi concentrarci sulle olive meridionali e delle isole.

INDICE

Tipi di olive dell’Italia Settentrionale e Centrale

Escludendo i tipi di olive da tavola, concentriamo la nostra attenzione su alcune tipologie di olive per la produzione di olio nelle nostre regioni settentrionali e centrali, in particolar modo in Lazio, Toscana e Umbria. Nello specifico vedremo le olive Canino, Frantoio, Gentile, Leccino e Moraiolo.

Non possiamo però dimenticare di citare anche cultivar come la Dolce Agogia e la Raia dall’Umbria, la Rosciola dall’Italia Centrale come anche l’oliva taggiasca che cresce nella provincia di Imperia.

Canino – Lazio

Canino è una pianta rustica di facile adattamento tipica della provincia di Viterbo, già presente ai tempi della civiltà etrusca. Ha una notevole attività pollinifera, con un’alta produttività.

Questa cultivar coltivata solo nella provincia viterbese produce un olio di oliva extravergine che è una Denominazione di Origine Protetta (DOP). Per ottenere questo olio DOP, oltre all’oliva Canino, si può utilizzare altre olive locali: Leccino, Pendolino, Maurino e Frantoio.

Questa oliva rimanda a gusti di mandorla, erba fresca e carciofo.

Frantoio – Italia Centrale (più diffusa in Umbria)

Questa varietà di olive detta Frantoio viene coltivata principalmente in Umbria, ma anche nelle Marche e in Toscana. Ha una elevata produttività e offre la possibilità di generare oli particolarmente fruttati. Usata per la produzione di olio di oliva monovariante, può essere anche trovato miscelato con altre cultivar.

Questa oliva rimanda a gusti di mandorla ed erba fresca.

Leggi anche: Spremitura a Freddo, Cos’è e Perché è Importante

Gentile – Italia Centrale

Questa varietà Gentile derivante dalla provincia di Chieti è apprezzata per la sua capacità di adattamento, per la resistenza al freddo e per la sua elevata e costante produttività. Ha una buona resa e offre un olio con buone caratteristiche organolettiche. Anche in questo caso parliamo di olive capaci di produrre oli mediamente fruttati.

Leccino – Toscana e Umbria

Il Leccino è una cultivar principalmente toscana, con alta e costante produttività. La pianta è di facile adattamento e offre un olio monovariante o anche misto, con un buon livello fruttato, piccante e amaro equilibrato.

Anche per questo tipo di oliva si possono trovare delle produzioni di olio IGP.

Moraiolo – Italia Centrale

La cultivar Moraiolo predilige un ambiente collinare. La sua produttività è elevata e costante ed è apprezzato per il suo tipico sapore fruttato. Si tratta di una pianta rustica che spesso presenta frutti riuniti in grappolo.

olive verdi in un piatto
Tipi di olive dell’Italia settentrionale e centrale

Tipi di Olive dell’Italia Meridionale e delle Isole

Definire quali sono le cultivar più diffuse dell’Italia meridionale non è possibile. Citarne solo alcune è riduttivo. Per questo ne nomineremo qua di seguito molte ma non tutte, delle quali poi dettaglieremo meglio alcune, finendo poi con il parlare delle nostre olive campane e, più nello specifico, di quelle irpine, con le quali produciamo il nostro olio di oliva. Della Sardegna non possiamo infatti non citare la Bosana e la Pizzacarogna. Come non possiamo dimenticare la Bella di Cerignola, la Cima di Bitonto, la Cellina di Nardò e la Ogliarola Garganica della Puglia. Della Sicilia, invece, citiamo la Cerasuola, la Ogliarola Messinese, la Nocellara di Belice passando ora a parlare della Biancolilla.

Biancolilla – Sicilia

Troviamo la Biancolilla nelle province di Trapani, Agrigento e Siracusa. Offre una produttività elevata con una bassa resa d’olio dal colore chiaro. Anche se predilige la coltivazione in collina, riesce a fornire buone produzioni anche in territori con limitata disponibilità idrica. Con un giusto livello di amaro e piccante, ha un gusto fruttato deciso. Anche questa varietà può produrre olio monovariante o essere miscelato con altri oli. Solo se questi ultimi derivano dalla coltivazione nella regione Sicilia, si può avere il marchio IGP.

Questa oliva rimanda a gusti carciofo, erba fresca, mandorla e pomodoro.

Carolea – Calabria

Questa varietà di olive è tipica del Sud Italia ma è una delle principali olive della Calabria. Si tratta di una pianta di facile adattamento che cresce fino a 800 mt sldm. Il frutto, verde o nero, si presta sia come oliva da tavola che per la produzione dell’olio. Perfetto per una varietà di cibi diversi (dai dolci ai salati, dalla carne alle insalate), l’olio prodotto dalla Carolea ha una piccantezza media e un amaro medio – alto.

L’indicazione IGP “Oro di Calabria” è data solo per gli oli extravergini con olive coltivate esclusivamente sul territorio calabro.

Come il Biancolilla siciliano, quest’olio richiama i gusti di carciofo, pomodoro, mandorla e erba fresca.

Leggi anche: Olio di Oliva Fatto in Casa, Ecco Come in 4 Passi

Coratina – Puglia

La Coratina è una tipologia di oliva tra le più diffuse della Puglia, come ricorda il nome che prende il nome da Corato, in provincia di Bari. Di facile adattamento e con una produttività costante ed elevata, questo tipo di oliva si presta non solo alla produzione dell’olio ma anche per la conservazione in salamoia. Questa tipologia di oliva si rivela resistente anche perché spesso riesce a resistere alla mosca olearia.

L’oliva Coratina ha spiccate note di amaro e piccante, con sapore fruttato deciso. Per questo viene in genere miscelato con oli più delicati per rendere un prodotto da cucina più equilibrato.

Dritta – Abruzzo

Da questa varietà di olive nasce un olio con un equilibrato livello di fruttato, amaro e piccante. La Dritta nasce principalmente nelle province di Teramo e Pescara e si presta alla raccolta meccanica grazie alla bassa resistenza al distacco. La pianta rustica di questa cultivar offre una maturazione precoce e una produzione elevata e costante.

Ottobratica – Calabria

Ottobratica è una varietà di oliva principalmente calabrese, nello specifico nelle provincie di Vibo Valentia e Reggio Calabria. Utilizzata per la produzione di olio, ha un equilibrato livello di amarezza e piccantezza, con un buon fruttato.

Anche con l’Ottobratica è possibile ottenere degli oli con Indicazione Geografica Protetta, solo se le olive sono coltivate sul territorio regionale.

Passiamo ora a parlare delle olive campane, entrando nello specifico della nostra produzione.

olio di sansa
Tipi di olive dell’Italia meridionale

Tipi di Olive Campane

Tra le olive campane, le cultivar più conosciute sono la Pisciottana e la Carpellese della provincia di Salerno. Nel Beneventano troviamo l’Ortice e l’Ortolana. Nella provincia di Caserta crescono l’Asprinia, la Tonda e la Sessana.

Nella nostra zona, in provincia di Avellino, nascono invece l’Ogliarola e la Ravece. Da quest’ultima prende il nome il nostro olio, il Ravece, appunto.

Accenniamo qua di seguito alla Pisciottana di Salerno e alla Ortice di Benevento per poi passare a parlare dell’Ogliarola e della Ravece avellinesi.

Pisciottana – Salerno

Cultivar cilentana, la Pisciottana è molto produttiva e si adatta bene anche nelle zone litoranee. Offre un fruttato medio alto, come anche il piccante. Ha, inoltre, una marcata amarezza. Questa oliva si presta bene sia per la produzione di olio monovariante che anche per i miscelati.

Leggi anche: Peso specifico olio di oliva, cos’è e come si calcola

Ortice – Benevento

Cultivar beneventana, si presta bene sia come oliva da tavola (sia in salamoia che essiccata) che come frutto per la produzione dell’olio. Questa tipologia di oliva ha produzione abbondante e una resa discreta. Il  fruttato di Ortice è medio alto e ricorda il profumo di erba fresca e pomodoro.

Ogliarola – Avellino

La varietà più diffusa della provincia avellinese è conosciuta anche con il nome di Ogliara o Sozza. Forse perché questa cultivar offre un’elevata produzione di olio, costante ed elevata, è stata chiamata Ogliarola. La sua alta produttività associata anche alla resistenza alle alte temperature la rendono un’oliva particolarmente indicata per la produzione di olio.


Ravece – Avellino

grappolo di olive ravece
Ravece, anche conosciuta come Olivona (per le sue dimensioni)

Questa cultivar caratterizza per lo più la nostra produzione, anche se l’oliva ha una resa piuttosto bassa. Ma la sua produttività costante e il sapore offrono un olio di alta qualità dal fruttato intenso, con il giusto equilibrio tra amaro e piccante. Il gusto ricorda un aroma erbaceo con note di pomodoro verde e talvolta anche di carciofo, soprattutto se le olive sono state raccolte precocemente.

La Ravece può essere conosciuta anche come Curatone o Olivona.

Nel cuore dell’Irpina, il nostro frantoio Contedoro produce l’olio Extravergine di oliva DOP “Irpinia colline dell’Ufita” dove l’olio deve essere prodotto con almeno l’85% di olive Ravece e il restante 15% da olive Ogliarola.

Per approfondire sui migliori oli extravergine di oliva, ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento, dove potrai scoprire altre curiosità sulla produzione dell’olio di oliva.

posted by:

Alfio Lo Conte


Tecnico ed esperto degli oli extravergini di oliva, iscritto nell’Elenco Nazionale sezione Campania. Maestro di frantoio con diploma, conseguito presso International Extravirgin Agency.

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